Moschee aperte 2018

Giu 15, 2018

Foto di Valeria Arena, Simona Di Matteo, Tiziana Iannuzziello, Michela Orlando, Claudia Zangarini, Francesco Pavia, Ferdinando Vella e Simone Li Gregni
Testo di Irene Benenati e Simone Li Gregni

Anche quest’anno abbiamo scelto di partecipare a Moschee Aperte – spazio per tutt@, iniziativa promossa dal Comune di Torino e dalle associazioni culturali e religiose della città, appuntamento giunto alla seconda edizione.
Il 27 Maggio 2018 durante il mese di Ramadan 14 moschee hanno aperto le porte alla cittadinanza, organizzando visite guidate, condividendo significati, tradizioni e valori della cultura e della religione musulmana, dalle 18 fino alla cena di rottura del digiuno, iftar. Il pasto è stato consumato nelle vie e nelle piazze della città dove numerosi torinesi si sono seduti ai tavoli per gustare i piatti tipici della cucina magrebina e non solo.

Durante la giornata, gli spazi che sembravano così lontani e così esotici sono diventati “non estranei”; abbiamo scoperto che la moschea è anche un luogo aperto.
I volontari di Giovani per Torino e delle associazioni islamiche hanno incessantemente risposto alle domande dei curiosi accompagnandoli nella visita dei luoghi di culto, attraversando l’intimità della preghiera o del riposo dei fedeli, i giochi dei bambini, o assistendo ai preparativi per l’iftar serale. Gli imam, i responsabili dei centri religiosi e i semplici fedeli hanno dialogato volentieri rispondendo a domande anche scomode e numerosi sono stati gli inviti a tornare nei giorni successivi.

Insomma, è stato una giornata plurale e di condivisione. In un momento storico dove paura e divisione rischiano di avere la meglio sulle pratiche di confronto e discussione pacifica che sono necessarie per creare comunità, parlare di Islam e di pluralità religiosa attraverso iniziative che promuovono l’integrazione e l’aumento di consapevolezza ci sembra particolarmente importante e urgente.
Moschee Aperte, come hanno sottolineato la sindaca di Torino e le autorità religiose, è quindi una festa di tutta la città.

Tra le molte impressioni che abbiamo raccolto vogliamo riportare la parole di una donna che abbiamo incontrato all’iftar della Moschea Omar Ibn al Khattab.

[…] Tra la gente, c’è chi ha digiunato per solidarietà, per vivere a pieno un’esperienza unica. C’è chi si sta avvicinando all’islam, chi è musulmano da sempre e chi, invece, vive l’evento con curiosità e voglia di conoscere. Di certo ogni anno accadono cose imprevedibili e belle che si vanno a sommare a quelle degli anni precedenti.
Sempre più persone partecipano attivamente all’ormai tradizionale iftar torinese. I numeri superano i tavoli disponibili allestiti per la cena all’aperto. Eppure persone dalle culture e dalle lingue diverse, non si sono scoraggiate, e si sono altresì seduti a terra senza problemi per rimanere a vivere l’esperienza insieme.
Sempre di più sono le persone che hanno attraversato l’Italia in treno per partecipare. Chi da Roma, Milano, alcuni da Bologna, tutti legati dalla stessa voglia di stare insieme e di condividere qualcosa. Quest’anno, inaspettatamente, sulle tavolate colme di cibo generosamente offerto dai negozianti delle vie del quartiere San Salvario, sono comparse anche le pietanze portate da casa da alcuni partecipanti torinesi non musulmani che hanno voluto condividere il loro cibo con i digiunanti.
Ebbene, si tramanda da Zayd Al-Giuhani che il profeta, Sallallah alaihi wa sallam, disse: “Chi offre a chi digiuna il cibo con cui rompere il digiuno avrà ricompensa pari alla sua, senza che nulla sia tolto alla ricompensa di chi digiunava.”.
Chissà quali nuove sorprese ci aspetteranno l’anno prossimo. Anche la prevista pioggia non si è fatta vedere, ha lasciato spazio ad una piacevole brezza primaverile che ci ha permesso di conoscersi meglio e di tornare a casa più ricchi e con qualche amico in più.

 

 

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