Andrea Marcantonio

With bated breath

Saluzzo 2016

La Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo è il teatro dove si incrociano gli occhi e le storie di questi uomini. Da poco più di una dozzina d’anni “Voci erranti” offre un’alternativa alla solita routine. 

Sperimentare in prima persona che è che possibile interpretare altri ruoli. Sentirsi in un altro posto ed in un altro tempo. Il palcoscenico diventa un portale per il mondo. Indossare una maschera permette di superare ogni timidezza e paura. La voce si trasforma in inchiostro indelebile nelle menti di chi ascolta.

Viva Scespir” è lo spettacolo. Una stravagante rivisitazione di molte forme teatrali. Si parte dalla tragedia greca e passando da Beckett a Shakespeare si arriva alla commedia. Durante le prove l’atmosfera è serena e gli attori danno il meglio di se. Dalle rappresentazioni più toccanti fino ai balli che strappano una risata collettiva. L’esuberanza di P. riscalda l’animo di tutti, ma nel momento in cui cala il buio in sala e solo un fascio di luce lo colpisce in viso, scende grande silenzio. Una scena muta e assordante allo stesso tempo. Lui tiene una maschera in mano, la guarda e lo sguardo sembra essere ricambiato. La avvicina all’orecchio come se stesse sussurrando qualcosa. Si gira di scatto quasi contrariato e alla fine la indossa.

L’attività teatrale nelle carceri italiane si sviluppa a partire dai primi anni ottanta. Prendono forma progetti di tipo amatoriale e progetti più legati alla cultura teatrale classica. In molti casi questa attività è stata usata come terapia, in altri ha avuto una funzione puramente pedagogica. Oggi lo scopo del teatro nelle carceri è aiutare i detenuti a riscoprire le proprie capacità e la propria sensibilità, spesso repressa nel periodo della carcerazione. Si rielaborano le emozioni e si cerca di trasformare le esperienze negative in esperienze positive attraverso il confronto e la collaborazione che nasce e si sviluppa durante questi corsi.  Si cerca di trasformare alcune delle dinamiche e dei ruoli negativi spesso presenti negli ambienti di detenzione, specialmente nei periodi di media e lunga permanenza.

Uno degli esempi più famosi e di successo di teatro in carcere è la rappresentazione di “Aspettando Godot” interpretato dalla “San Quentin Drama Workshop” e diretto dall’ex ergastolano Rick Cluchey, andato in scena nel 1957.

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